La violenza sociale ha molto a che fare con le biografie dei bambini, con il modo in cui essi vengono (mal)trattati, (mal)educati, (mal)visti. Di norma la violazione dell’integrità fisica e di quella psichica dei minori viene annoverata insieme alle altre violazioni dei diritti, tutte deprecabili. E di norma essa viene poco osservata, non riconosciuta, ignorata o sottovalutata. L’idea alla base di questo Gruppo di ricerca è che, quando la violenza viene inflitta nell’infanzia, non solo si tratti di una forma di violenza subdola e sleale per eccellenza, ma anche che ci si trovi di fronte a un’eccezionalità (negativa) rispetto alla gravità e alle conseguenze, a lungo termine e per l’intera società. Non suggeriamo una gerarchia, stilata sulla scorta del criterio della gravità della violazione; bensì evidenziamo la multiformità e la peculiare pervasività degli abusi subiti dai bambini, e, per questa via, il primato dei loro diritti, la loro rilevanza fondamentale sul piano giuridico-morale, politico-sociale, medico e psicologico-sociale.
Le ricerche dei Componenti del Gruppo ruotano attorno a questa idea centrale da differenti prospettive disciplinari: Bioetica, Filosofia del diritto, Filosofia morale, Psichiatria, Pediatria; saperi questi indispensabili per il sostegno, le conferme, i suggerimenti reciproci, per rendere gli esiti dell’indagine il più possibili affidabili, accertabili e restituibili in termini di interventi, iniziative, pratiche a tutela dell’infanzia.
Professore associato
Professoressa associata
Ricercatrice a tempo determinato tipo b) (senior)
Monia Gennari (Pediatria, DIMEC)
Maria Giulia Bernardini (Filosofia del diritto, Unife)
Thomas Casadei (Filosofia del diritto, Unimore)
Bruno Maida (Storia contemporanea, Unito)
Lorenzo Milazzo (Filosofia del diritto, Unipi)